La definizione di executive coaching si riferisce a un insieme di attività che hanno l’obiettivo di formare manager e dirigenti, per consolidarne la leadership, attraverso un percorso di crescita della consapevolezza personale. Alla base di questo processo, la comunicazione efficace costituisce il perno intorno a cui ruota questo metodo di potenziamento, ideato per gli alti profili manageriali con skills e ruoli di responsabilità.
Le basi dell’executive coaching
Per svolgere al meglio il proprio ruolo di manager, è indispensabile acquisirne piena consapevolezza, stabilire obiettivi realistici e che possano essere implementati sia nel breve, che e lungo periodo. Il percorso di potenziamento manageriale attuato attraverso l’executive coaching pone il focus su alcuni quesiti chiave, volti a stabilire la situazione di partenza e quella auspicata di arrivo, con particolare riferimento all’incremento di autorevolezza nei confronti del team di lavoro e dell’efficacia nell’interazione con i livelli superiori in azienda. L’executive coaching, favorisce un miglioramento continuo delle proprie performance perché è in grado di evocare una trasformazione interiore profonda, andando a far leva su quelle che sono le potenzialità inespresse della persona, favorendo così, per gli executive, un miglioramento continuo del rapporto tra il manager e i collaboratori. Allo stesso tempo, il percorso di formazione è anche introspettivo, perché la figura dirigenziale dovrà porsi in diretto contatto con sé stesso, con i propri obiettivi di crescita rapportati a quelli aziendali, secondo step ben definiti.
Perché l’executive coaching in azienda è fondamentale
Uno dei cambiamenti epocali che le aziende stanno affrontando al giorno d’oggi è lo spostamento dell’attenzione sulle risorse umane in particolare spostando il focus dai processi alle persone, che costituiscono il cuore pulsante all’interno di una impresa. Empowerment, mentoring e coaching sono concetti che si riferiscono al potenziamento delle proprie abilità di relazione interpersonale, inteso sia come consapevolezza delle proprie capacità individuale in senso stretto che inserito in un contesto professionale. Proprio per questo, l’executive coaching diventa una leva centrale in azienda, perché i suoi benefici sono misurabili, sia per quello che attiene alla quantità che alla quantità. In termini quantitativi, uno degli obiettivi dell’executive coaching è quello di determinare il Return On Investments (ROI), ossia il beneficio economico aziendale derivante da un investimento specifico.
L’aumento di produttività correlato all’incremento del business è, quindi, un fattore tangibile, direttamente proporzionale a un esercizio proficuo ed efficace del proprio potenziale di leadership.
Un altro motivo per il quale l’executive coaching è fondamentale in un contesto aziendale è legato alla creazione di una cultura di impresa, performante e innovativa tra i membri del team, a tutti i livelli gerarchici. Un ambiente stimolante e innovativo, che favorisce il confronto e la partecipazione attiva dei collaboratori fra loro, costituisce il terreno fertile per un clima di sana competizione, volta al miglioramento e all’eccellenza dei risultati. L’executive coach può essere ritenuto una sorta di allenatore, che prepara e segue i manager nel percorso di miglioramento individuale e professionale, per il raggiungimento di obiettivi di self empowerment e di soddisfazione professionale.
Executive coaching: quando è necessario
In un contesto aziendale strutturato, il time management e la gestione dei conflitti rientrano nelle principali soft skills di un dirigente. Anche conciliare la vita professionale e quella privata rappresenta una sfida quotidiana, che richiede motivazione costante e grande lucidità. Per questo motivo, le sessioni di executive coaching sono cruciali per i manager che desiderano incrementare la performance e superare le problematiche poste dalla gestione di tempo, risorse umane e numeri del business.
Molto spesso, il miglioramento della comunicazione previene l’insorgere di conflitti o ne riduce l’entità, con la possibilità della loro risoluzione in minor tempo e una rapida ripresa del controllo della gestione. Nelle situazioni più stressanti e/o di carattere straordinario, invece, l’executive coach aiuta il manager nel corretto esercizio della propria leadership, per ottenere i migliori risultati possibili in un determinato contesto. L’executive coaching, inoltre, si rivelerà proficuo e ricco di benefici anche in quelle fasi in cui non sono riscontrabili particolari criticità; il supporto del coach è quello di guidare il coachee verso la focalizzazione degli obiettivi a breve e medio termine, con la corretta identificazione delle risorse disponibili e una visione d’insieme della realtà aziendale, per prendere la migliore decisione possibile tra le numerose esistenti.
Quali risultati è possibile ottenere grazie all’executive coaching
I manager 2.0 sono quotidianamente chiamati alla risoluzione di problematiche, di diversa entità e portata; in quest’ottica, lo scopo dell’executive coaching non è quello di fornire soluzioni preconfezionate, ma di mettere a disposizione dei dirigenti strumenti per una gestione sempre più efficace. Ponendo la figura del manager al centro dell’azione, con la piena consapevolezza dei mezzi più idonei a raggiungere gli obiettivi, nel minor tempo possibile. A livello generale, una sfida che le aziende affrontano quotidianamente è costituita dai cambiamenti: in particolare, il ruolo dell’executive coach si concentra sul supporto ai clienti verso la direzione desiderata, indipendentemente dal punto di partenza.
Per affrontare questo percorso, sono necessarie lo sviluppo di una forte capacità di ascolto di motivazione e concentrazione, per orientarsi al meglio tra le opzioni possibili e ottenere i traguardi stabiliti. Al fine di svolgere la sua attività in modo costruttivo ed efficace, l’executive coach dovrà immergersi nella realtà aziendale e apprenderne alcune informazioni, che è chiamato a trattare nel rispetto delle normative vigenti e, in generale, con la massima riservatezza e professionalità. La fiducia è un altro punto chiave dell’attività svolta dal coach riservato ai dirigenti, perché tale figura dovrà necessariamente entrare a contatto con una serie di know how e informazioni riguardanti il business: per questo motivo, trust e confidence, concetti percepiti dai clienti come fondamentali, costituiscono il fondamento del rapporto con l’executive coach.
Lo svolgimento delle sessioni di executive coaching per dirigenti
Le sessioni di executive coaching sono solitamente “disegnate” su misura in base sulle esigenze aziendali, alla luce delle diverse situazioni riscontrate in fase del primo colloquio e dei briefing che si rendano necessari tra il manager e il professionista formatore. In base alla disponibilità del dirigente e agli obiettivi che si prefigge di raggiungere, considerando anche la situazione, di partenza sarà possibile predisporre un programma di formazione modulato secondo ritmi customizzati.
In linea generale, tuttavia, il tempo a disposizione dei dirigenti tende a scarseggiare, in vista dei numerosi impegni professionali e delle scadenze che sono periodicamente tenuti a rispettare.
Per tale motivo, le sessioni di executive coaching mirano a ottimizzare le tempistiche concentrando in poche sessioni una serie di concetti chiave, con l’utilizzo di potenti domande attive ed “evocanti”, volti a rendere l’interazione tra coach e coachee stimolante, proficua e soddisfacente.
Tra gli argomenti affrontati nell’ambito dell’executive coaching figurano i seguenti:
- definizione di obiettivi chiari, determinati e determinabili;
- sviluppo delle abilità nell’elaborare feedback efficaci;
- incremento delle capacità di negoziazione;
- aumento dell’efficacia della propria azione nella prevenzione/risoluzione dei conflitti, sia interni all’azienda che con soggetti esterni (es. stakeholders);
- miglioramento delle skills legate alla comunicazione;
- motivazione adeguata di se stessi e dei collaboratori, modalità di supporto.
Ma la potenza del coaching non si esaurisce a questo. Una fase di “contracting” (ovvero la fase di allineamento tra obiettivi individuali e come raggiungerli) ben fatta significa non solo partire con il piede giusto e creare una armonia ottimale tra coach e coachee ma permette di affrontare argomenti mirati, riguardanti lo specifico contesto aziendale e afferenti a problematiche contingenti della persona.